
11 Apr 10 Trucchi per sopravvivere con bambini a casa (lockdown!)
¿Vorreste avere 10 trucchi per sopravvivere all’isolamento con bambini a casa? Dopo 1 mese di quarantena ho capito quello che veramente mi aiuta giorno dopo giorno e voglio condividerlo con voi.
Il Coronavirus ha scosso tutti quanti. Sia per motivi di salute sia per l’obbligo di restare a casa. Per alcuni è un regalo, per altri una tortura. Alcuni fanno smartworking, altri non hanno lavoro e altri a tutto ciò devono aggiungere i figli (che non è poco).
La mia prima settimana fu fantastica. Ero positiva, energica e creativa. La seconda diventai tutto l’opposto.
E poi?
Poi decise che così non potevo continuare. Sembra che ci isoleranno per mesi, soprattutto se non si segue la regola del “restare a casa“. Meno contribuiamo e più sarà lunga. Ora vi posso dire quello che mi fa stare bene, ma proprio proprio bene, in casa con marito e figlia.
Prima di iniziare voglio consolarvi un po’: la mia amica ha dei vicini chiusi con 6 figli a casa e niente giardino! Se loro possono sopravvivere, ce la possiamo fare anche noi.
Iniziamo con i miei trucchetti:
RUTINA
La rutina mi ha salvata!
Rutina intesa come sequenza, non come orari. Cioè, semplicemente un ordine nelle cose che facciamo che ci da un po’ di sicurezza e consolazione in certi momenti.
- Ci svegliamo e Mia chiede TV. Mai fatto prima, ma ora è diverso. La lascio 20 o 30 minuti.
- Colazione e proposta educativa. Pensare a delle attività di proporle dal lunedì al venerdì mi da un senso di avere qualcosa da fare, uno scopo. Non c’è bisogno, ovviamente non è obbligata a farle, ma le accoglie piuttosto bene.
- Pranzo. Poi Mia chiede un po’ di TV (1 oretta). I miei tempi di “schermi” erano più ristretti ma con l’isolamento ho ceduto per salute mentale. Altrimenti diventavo troppo isterica la sera. Un’oretta di pausa mi serve, anche perché Mia è molto richiedente.
- Gioco libero e mestieri finche…
- Si annoia. Appena arriviamo a quel punto (anche se la noia è utile ecc.) propongo qualche attività fisica che fa bene a entrambe. Mia è sempre felicissima e mi segue volentieri.
- Tra le 17.00 e 17.30 doccia. Possiamo passare 1 ora in bagno chiaccherando, giocando con lo specchio, le spugne… Ho anticipato l’ora della doccia perché papà finisce alle 18.00 di lavorare (smartworking) e così ho un supporto psicologico.
- 18.00 tento di mollare la gestione della bambina al papà, metto a posto la casa, preparo la cena, etc. Anche se in realtà spesso lavora fino le 19.00.
- Rutina serale: cena, denti, pipì e libri a letto.
- Finalmente nanna sua e libertà per gli adulti!
Sarà banale per alcuni, lo so, ma a me avere una specie di struttura (attività educativa, attività di movimento, doccia presto…) mi aiuta veramente a vedere la luce.
MOVIMENTO (LORO E NOI)
Restare a casa vuol dire spesso passare molto tempo seduti. E questo non fa bene alla nostra mente (e ancora meno al corpo). Mi sono accorta che quando faccio ballare, saltare o correre Mia poi ci sentiamo molto meglio entrambe. Più contente, serene e galleggiamo nel mare delle endorfine.
Spesso usiamo un vivavoce bluetooh per ascoltare la babydance (Gioca jouer, Il ballo della panza, Pesciolino dance…) oppure la nostra amica Alexa.
I più grandi potrebbero seguire delle coreografie. Mia rimane ancora imbambolata e non si muove da davanti alla TV, quindi non mi sembra il momento =P
TECNOLOGIA
Gli schermi. Amici e nemici.
La tecnologia risveglia diversi pareri… Vi spiego il mio e la nostra gestione in casa.
Prima dell’isolamento a Mia permettevo guardare la TV 1 ora al giorno. Avevo sempre evitato Ipad e cellulare in casa. Penso che Youtube disturbi ancora di più le loro capacità di concentrazione, quindi il mio compromesso era stato “mettiamo la TV, massimo 1 ora”.
Ora, con l’isolamento, e una bambina d’avvero richiedente ho allungato i tempi. Non solo per lei ma anche per me.
Egoismo? Si e no. Nel senso, ci sono delle giornate che non la chiede, e quindi non la accendo. Ma quei giorni sono d’avvero provata e arrivo alla sera senza neuroni funzionanti. Con molta meno pazienza che alla fine si ripercuote su di lei visto che la gestisco da quando si sveglia fino alle 19.00.
Quindi, anche se non mi piace, devo dire che fa stare bene entrambe. Tento di dividere i tempi (un po’ la mattina, un po’ dopo pranzo).
CRESCERLI A MODO NOSTRO
Nella quotidianità spesso ci ritroviamo contro degli ostacoli che remano contro l’educazione che vogliamo dare ai nostri figli: maestre, parenti, amici, babysitter… Ci danno cose positive ma ovviamente non ci piacciono quelle negative.
Sono una persona molto indipendente, felice e soddisfatta. Sinceramente non mi pongo grandi problemi e con Papà Orso discutiamo veramente di poche cose perché in fondo quando stai bene con te stesso stai bene anche con gli altri.
Quest’indipendenza però ha i suoi aspetti negativi. Nel mio caso resisto veramente poco quando viene a mancare il rispetto verso i miei spazi e il mio modo di vivere.
Convivere con altre persone con cui non sempre si è d’accordo non è facile. Quindi non posso evitare di affermare che da una parte mi sento più libera ora che non devo gestire le interazioni di questa convivenza con terzi.
Cresco mia figlia con i miei valori e non devo scontrarmi con nessuno riguardo alle mie decisioni. Quello mi ha portato molta calma.
NON PREOCCUPARSI PER COSE CHE ORA NON HANNO SOLUZIONE
Purtroppo la situazione che stiamo vivendo è questa.
TUTTI avevamo i nostri piani, tutti remiamo contro i problemi che questo STOP ci ha portato. Devo dire che siamo fortunati perché non ci manca il piatto caldo a tavola e nemmeno il lavoro (per ora). Al meno a Papà Orso.
A me a fatto un po’ più male il virus visto che stavo facendo decollare dei progetti bellissimi per cui ero molto motivata. Dopo 1 mese di lavoro è andato tutto in fumo. E con una gravidanza che finirà a settembre vedo un buco che si allargherà più tempo di quello che avevo in testa.
Dunque, inutile preoccuparsi per i problemi adesso. Perché è proprio ora che non hanno soluzione. Tutti siamo messi male, e non solo in Italia! Tutti i lavoratori vivono incertezze, tutte le famiglie hanno paura. Siamo tutti sulla stessa barca.
STIMOLI NUOVI, ANCHE SE PICCOLI
Se c’è una cosa che mi fa ammalare è il fatto che Mia riceva regali in continuazione. Secondo me i doni dovrebbero essere pochi e ricevuti in momenti puntuali (Compleanno, Natale). Altrimenti perdono totalmente il loro valore.
Pero devo sincerarmi.
L’isolamento, in molte situazioni può essere parecchio pesante. Per fortuna non mi ritrovo chiusa in un appartamento senza giardino (ma ci ho vissuto per 20 anni). In più ho un sacco di fantasia e mi piace pensare ad attività da proporre a Mia. Pero capisco che non tutti siamo nella stessa situazione.
Detto ciò.
Ci sono famiglie che tentano di compensare questi momenti con giocattoli nuovi. Non credo sia qualcosa di “cattivo” tentare di introdurre qualche nuovo stimolo in casa, vista la situazione eccezionale in cui ci troviamo. Pero io mi darei 2 regole:
- Non presentarlo come un regalo. Sarà una novità in casa, come chi compra una nuova aspirapolvere, ma niente di più. I regali sono altro, vanno fatti col cuore e hanno altre caratteristiche.
- Il più stimolante possibile. Quello che compro deve servire per stimolare il cervello, non fondergli i neuroni.
Dopo 1 mese di quarantena non ho resistito e mi sono arresa. Ho preso alcune cose, come diciamo in casa “just in case”. Per quei giorni in cui siamo disperati, senza energia psichica:
- Bombe da bagno per bambini. Ce ne sono di molto carine. Io sono stata più pratica e allo stesso prezzo di quelle fatte a forma di torte e animaletti ne ho prese 14 semplici, ma colorate. Sono effervescenti e colorano l’acqua. Le usiamo 1 volta alla settimana “Il bagnetto speciale”.
- Albo illustrato. Non mi piace il consumismo però ho un problema grave con i libri per bambini. Vi prometto che mi trattengo tanto. Stavolta però ne ho presi 2. Il primo glielo daremo nella Giornata mondiale del libro e il secondo in caso di disperazione se la quarantena si allunga ancora e ancora…
- Materiale per creare: ho preso filo elasticizzato, una lampada a luce UVA e coloranti fluo.
- Didò. Non può mancare in questa casa. E il nostro ormai sembra un diamante!
- Rivista per bambini: con stickers, attività, ecc.
Ovviamente non gli daremo tutto subito, ma solo in quelle giornate grigie. È da due settimane che ho tutto a casa e per ora ha visto solo le bombe da bagno e la rivista. Poi abbiamo la fortuna (o sfortuna) che ci beccherà il suo compleanno in isolamento. Quindi riceverà 4 regali (quello nostro più nonni e zii).
Vitamina D e SOLE!
All’inizio dell’isolamento le giornate erano davvero grigie. Ho sempre tentato di fare uscire Mia per una passeggiata anche col freddo (finché si poteva). Abbiamo anche un bel giardino ma tra pioggia e vento…
Devo dire che la Vitamina D non fa altro che bene! Da quando è uscito il sole siamo tutti molto più sereni in questa casa!
Basta un balcone, basta avere un raggio dentro casa. Ho sempre vissuto in un quarto piano di 60 metri quadri con i miei e il sole del mattino mi dava una carica brutale.
Quindi niente scuse! Ricaricate i bambini! Tutta salute, física e mentale!
CAMBIO SPAZIO DI GIOCO
Magari non ci avete fatto caso, ma un modo per rilassare il cervello è cambiare lo spazio dove sei. Normalmente usciremmo al parchetto o in biblioteca. Ora non si può, quindi perché non fare delle proposte di gioco in altre zone della casa?
Mia ama giocare in corridoio con tutte le porte chiuse “mamma, facciamo una camera qua”. Oppure in camera di mamma e papà. Non c’è bisogno di racchiudere il gioco solo in cameretta.
SIAMO UN ESEMPIO, MA LORO VIVONO IL PRESENTE
Isterici noi, isterici loro.
Mi sono accorta che l’umore di Mia peggiora al 1000×1000 quando sono svogliata. Se mi sento bene, energica e positiva lei si diverte e basta. Non chiede altro.
Il fatto è che i bambini piccoli vivono il presente. Non hanno ancora la concezione del tempo ben stabilita. Non possono pensare come noi “cavoli, manca ancora un mese d’isolamento minimo…”. L’unica cosa che conta per loro è stare bene ORA.
Quindi?
Dobbiamo tentare di sentirci bene noi stesse perché lo stiano anche loro.
Come? Concedendoci qualche mezz’oretta per noi da sole, facendo ginnastica. Ognuna a modo suo.
ASSICURARSI CHE CAPISCANO L’IMPORTANZA DI QUELLO CHE FANNO
So che può essere disperante. Infatti in tanti momenti penso “CHE PALLEEEEEEE VOGLIO USCIREEEE” ma poi tento di ricordarmi che potrebbe essere peggio. Che potrei aver qualche caro in terapia intensiva, o peggio. Che purtroppo nella storia molte volte madri e bambini sono stati isolati ma in condizioni molto peggiori delle nostre.
Alla fine siamo a casa nostra insieme alla nostra famiglia, delle comodità, connessione a internet, cibo…
È pesante a volte, lo so, pero per fortuna è solo questo. Pesante.
Penso sia molto importante capire quanto stiamo aiutando agli altri restando a casa, e questo bisogna trasmetterlo ai nostri figli. Nel mio EBOOK GRATIS su Virus e Batteri c’è una attività bellissima fatta con delle candeline che vi può aiutare.
CONCLUSIONE FINALE…
Penso che la frase “Si fa quel che si può” potrebbe riassumere questo post.
Abbiamo solo 2 opzioni: Vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Io scelgo la seconda! Quindi tento di godermi con ottimismo le cose positive di quest’isolamento: ho papi con noi tutto il giorno, cresco mia figlia senza stress, facciamo tante attività insieme…
Perché tanto la normalità prima o poi ce la ridaranno.
E i bambini sono bambini una volta sola.
Chiudo con la frase che mi ha sparato per prima volta Mia ieri “Mamma ti voglio tanto bene”. Mi ha dato un bacio (prima volta da quando è nata) e mi ha abbracciata.
I bimbi ci amano e ci vogliono con loro.
“That’s it!”
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