12 Mag Disciplina positiva. Cos’è e come funziona?
28Cos”e la disciplina positiva e come funziona? NON è solo teoria ma un APPROCCIO PRATICO con tanti strumenti per gestire i conflitti con i propri figli.
Cos’è la Disciplina Positiva e da dove arriva?
La Disciplina Positiva è un approccio educativo che ci permette di gestire il comportamento dei nostri figli (o bambini nel caso delle maestre) in modo assolutamente rispettoso, senza però diventare troppo rigidi ne troppo permissivi.
Si basa nel rispetto MUTUO, quindi sia del bambino che del adulto. Mettendo in pratica questo approccio aiutiamo a nostro figlio a sviluppare delle competenze basiche per la vita.
Com’è nata la disciplina positiva?
La Disciplina Positiva arriva dalle mani di Jane Nelsen (psicologa, maestra e madre di 7 figli) e Lynn Lott. Tutto ebbe inizio quando Jane N. studiò le teorie e metodi educativi di Alfred Adler e Rudolf Dreikus all’università.
Allora, anche lei si sentiva spesso frustrata per gli stessi problemi di cui ci lamentiamo tutti i genitori: che mettano a posto, che lavino i denti, che smettano di litigare… Finiva per minacciarli e a volte persino a dargli qualche sculacciata. Ma da quel corso all’università iniziò ad applicare gli insegnamenti di Adler e Dreikus e se n’accorse che otteneva grandi risultati.
Da quel momento in poi ha raggiunto tanti traguardi: ha creato la Positive Discipline Association, ha formato tanti “facilitatori”, insegnanti, ha scritto dei libri, ha aiutato a tanti centri educativi con problemi comportamentali degli studenti…
Questo approccio educativo si è dimostrato molto efficace negli esperimenti portati a termine. Quindi ha anche il supporto della scienza.
Come funziona la disciplina positiva?
Questo fatto è quello che mi ha rubato il cuore veramente. Non è solo un insieme di teorie (anche se parte da loro), ma ti da delle strategie per GESTIRE A LIVELLO PRATICO i conflitti tra te e tuo figlio.
La mia storia con la “disciplina” in generale
Sarò sincera.
Ho lavorato come educatrice (0-3 anni) e come maestra (3-6 anni), e mi sono sentita molto spesso giudicata per il tipo di disciplina che mettevo in pratica.
In generale non sono una persona che sgrida, urla, esplode o si esalta. Ovviamente posso perdere la pazienza, ma a scuola sembrava che non andasse bene “essere me stessa”. Eppure, mi sembrava di ottenere risultati migliori così.
Si dice spesso che “i bambini devono ascoltare”.
Ma io oggi mi chiedo…
“I bambini D-E-V-O-N-O ascoltare?”
Quando un bambino “non ci ascolta” il problema chi c’è l’ha? Loro o noi? Dopo molto tempo ho maturato l’idea che quando mia figlia non fa quello che le chiedo e mi fa arrabbiare mi arrabbio così tanto da esplodere tipo Big bang è un mio problema. Perché semplicemente non fa quello che IO VOGLIO che faccia.
E lei, come tutti gli essere umani e animali, vuole essere libera di scegliere. Mi sembra abbastanza logico e semplice.
Anche a me non piace essere comandata.
Quindi si tratta di un problema di gestione che abbiamo gli adulti.
Dal giorno che ho riconosciuto a me stessa che in certe situazioni “non so cosa fare”, tutto è andato molto meglio. Ho capito di avere un problema. E quindi finalmente sono riuscita a lavorare per trovare una soluzione.
Riguardo alla domanda “DEVONO ASCOLTARE?” oggi vi direi “loro devono imparare a ascoltare noi come noi loro, ma soprattutto devono imparare a cooperare, ad essere responsabili e rispettosi. E tutto questo non possono farlo da soli, hanno bisogno del nostro aiuto.
Quando finalmente scoprì la disciplina positiva
Sono innamorata della disciplina positiva perché offre un mix tra: teorie, sostegno della neuroscienza e pratica.
Mi aiuta spesso a capire per ché mia figlia si comporta in un certo modo (attraverso la teoria e la neuroscienza) e come fare per gestire la situazione (attraverso consigli pratici).
Cosa NON È la disciplina positiva. Essere fermi e gentili
La disciplina positiva si differenzia da altre modalità educative come:
- La Permissività: in cui concediamo tutto al bambino senza rispettare noi stessi.
- L’Autoritarismo (con o senza punizione): in cui il bambino non viene rispettato, ma si impone la volontà dell’adulto sí o sí.
La disciplina positiva non è assolutamente permissività e libero arbitrio, ma nemmeno autoritarismo. Bisogna essere fermi, ma gentili allo stesso tempo.
Amo rileggere quelle righe in cui Jane Nelsen racconta come lei aveva la tendenza di passare da un estremo all’altro. A volte usava la punizione per farsi ascoltare dai figli (e così non li rispettava), per cui poi si sentiva in colpa e diventava permissiva, ma così esauriva le sue forze (non stava rispettando se stessa).
Principi della Disciplina Positiva
La disciplina positiva ha dei principi chiavi sempre che si mette in pratica:
- Dobbiamo essere fermi e gentili allo stesso tempo. Rispettare il bambino e cercare di motivarlo.
- La Connessione è quello che fa sentire ai nostri figli che appartengono. Si sentono amati, importanti. Non bisogna mai perdere la connessione con loro, altrimenti non riusciremo a raggiungere il nostro scopo, cioè, che dalla gestione da quel conflitto impari delle nuove abilità per la vita.
- È utile a lungo termine. Le punizione sono efficaci al momento, però non apportano niente a lungo termine. Invece gestire i conflitti attraverso la disciplina positiva ci permette di lavorare su delle abilità che gli saranno utili tutta la vita.
- L’errore diventa un’opportunità di apprendimento, non un momento in cui il bambino va sgridato, minacciato o scoraggiato. In quel momento vengono insegnate delle importantissime abilità sociali: rispetto, ascolto, problem solving, responsabilità, collaborazione…
- Incoraggia i bambini puntando sui loro punti di forza anziché sulle loro debolezze.
Questi ultimi due punti sono molto presenti anche nella pedagogia Montessori.
Strumenti pratici. NON È SOLO TEORIA!
Nei corsi impartiti ai genitori su disciplina positiva in famiglia vengono presentati alcuni dei 50 strumenti pratici per gestire le situazioni di conflitto in base alle teorie della disciplina positiva.
Tenete presente che è totalmente inutile usare gli strumenti se prima non cambiamo il nostro sguardo grazie a la parte teorica.
Alcuni di questi sono:
- Tempo fuori positivo
- Ruota delle opzioni
- Agire senza parole
- Riunioni famigliari
- Domande di curiosità
Dove informarsi sulla disciplina positiva
Questo approccio disciplinario è molto diffuso negli EEUU, UK, Messico e anche in Spagna. Ecco com’è arrivata da me. Ricordate che sono spagnola?
Troverete moltissima informazione in inglese e in spagnolo. Purtroppo pochissima in italiano (oltre i libri di Jane Nelsen, intendo).
A questo punto vi lascerò qua sotto alcune letture interessanti. Spero vi piacciano le lingue, altrimenti vi invito ad usare il traduttore Rerverso, funziona molto meglio di google. Basta copiare un testo intero e via!
LIBRI su disciplina positiva
IN ITALIANO
- La Disciplina Positiva: Crescere bambini responsabili, indipendenti e collaborativi, in famiglia e a scuola, con rispetto, fermezza e gentilezza. (JANE NELSEN)
- 12 Strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino (D. SIEGEL)
- La sfida della disciplina. Governare il caos per favorire lo sviluppo del bambino (D. SIEGEL)
- La mente dell’adolescente (D. SIEGEL)
IN INGLESE
- Positive Time Out: And over 50 ways to avoid power struggles in the home and the classroom (JANE NELSEN)
- Positive Discipline the first three years (JANE NELSEN)
- Positive Discipline for pre-schoolers (JANE NELSEN)
- Positive Discipline A-Z. 1001 Solutions to everyday parenting problem (JANE NELSEN)
Blog da seguire (in spagnolo)
E poi, ovviamente, il mio sito. Dove tenterò pian piano di offrirvi più informazione sulla disciplina positiva.
Spero di aver svegliato la vostra curiosità! Lasciatemi le vostre domande nei commenti! ^^
Se vi è piaciuto il post potete dare un’occhiata a…
TOGLIERE IL PANNOLINO CON IL METODO MONTESSORI
PERIODI SENSITIVI MONTESSORI E SCIENZA