
27 Giu Educare alla parità dei sessi dalla culla!
Educare alla parità, il femminismo… è qualcosa che ho dentro di me e non posso fare a meno di includerlo nella mia maternità. Questo è qualcosa che racchiude sia maschi che femmine. Non è solo un problema delle donne, ma di tutte le persone.
Sono mamma di Mia (3 anni) e Baby 2 (che nascerà fra 3 mesi, maschietto). E ho intenzione di educare alla parità tra sessi ad entrambi, perché è tanto importante farlo con Mia come con il piccolo che arriverà per creare delle brave persone.
Partiamo dalla base. Il femminismo è maschilista
Ho sempre pensato che la stessa parola “femminismo” fosse maschilista. Perché “maschilismo” da dei poteri agli uomini, invece il femminismo lotta per la parità di genere. Curioso eh? Il senso di tutto questo ce lo da la storia, ma non sono qua per fare lezione, poi sono di scienze, sicuramente lo avrete già capito 😉
Dunque, tentiamo allora di pensare che attraverso il movimento femminista possiamo arrivare alla parità fra i sessi.
Vogliamo uguaglianza oppure educare alla parità? Chiariamoci le idee!
Sapevate che i maschi non sono più bravi delle femmine in matematica? Questo fatto è causato semplicemente da un pregiudizio che demotiva le ragazze e finiscono per non raggiungere gli stessi obiettivi dei maschi.
Sono la prima che non negherà l’evidenza scientifica. Il cervello maschile e quello femminile sono diversi, ma come lo può essere il mio da quello della vicina del quarto piano.
Ogni cervello è a sé.
Chiariamo certi concetti però. Parità non vuol dire uguaglianza.
- L’uguaglianza permette di trattarci tutti nello stesso modo, senza discriminazioni riguardo al sesso, l’età, la razza…
- La parità parte dall’uguaglianza, ma tiene in conto anche la situazione individuale di ognuno di noi. Pensate ad una persona in carrozzina, ha bisogno di uguaglianza (scale meccaniche per tutti?) oppure di parità (un altro modo di salire al supermercato che si adegui alla sua situazione. Per esempio un l’ascensore?)
Voi cosa scegliete? Io la parità.
A cosa fare attenzione per Educare alla parità dei sessi nei bambini?
Il sessismo si nasconde nella nostra vita di tutti i giorni, e sotto sotto invade anche i nostri pensieri più profondi senza che nemmeno ce n’accorgiamo. Se lo fa con noi, adulti, pensate alla mente assorbente dei bambini. Che soprattutto da 0 a 3 anni lavora in modo totalmente inconscio (per questo non ricordiamo niente di quel periodo. Ce lo conferma la neuroscienza). Quindi, quello che viviamo entra senza filtro al tanto amato cervellino dei nostri piccoli, ed è veramente difficile rimuoverlo!
Personalmente ho elencato dei punti su cui faccio più attenzione nell’educare alla parità dei sessi. Ovviamente siete più che invitate ad allungare la mia lista ^^ 4 occhi vedono più di 2.
Pensate veramente di essere femministe al 100%? Beh, forse vi sbagliate
Ci avete mai pensato? Credete di essere delle femministe accanite? (Parlo in femminile perché il 90% del mio pubblico sono donne =P, però siete inclusi anche i maschi).
Io personalmente ne sono convinta. Eppure a volte me n’accorgo… ho dei rimasugli maschilisti da qualche parte e qualche volta tentano di uscire.
Spesso mi chiedo “STO DANDO UN BUON ESEMPIO DI PARITÀ COME MADRE?” È molto semplice giudicare gli altri, ma quando dobbiamo guardare con obiettività quello che facciamo o diciamo noi, la cosa cambia.
Così tento di lavorare su di me riguardo ai punti di cui vi parlerò adesso: vestiti, giochi e, il più importante, quelle frasi che arrivano alle orecchie dei nostri bambini.
Giochi e vestiti
Vi siete mai chieste quanto riusciamo a condizionare le scelte dei nostri figli solo per il fatto di nascere XX o XY?
Dai vestiti ai giochi…
Parliamo di giochi con sincerità
Io, 120% femminista non avevo mai pensato di prendere dei libri riguardo ai dinosauri! Macchinine si (troppo ovvie per snobbarle =P), ma poi mi sono accorta che IL MIO CERVELLO IGNORA PROPRIO TANTI GIOCHI PER IL SOLO FATTO CHE MIA FIGLIA È FEMMINA!
Per esempio: non ho mai presentato degli “attrezzi…” a Mia. Ma per ché? Lotto contro il maschilismo eppure inconsciamente non ne sono del tutto capace.
Quindi, guardatevi bene attorno. Lasciate a disposizione dei vostri figli tutti i tipi di materiali?
Tuttavia sono contenta perché vedo che Mia gioca senza essere condizionata dal sessismo. Ama: i lego, le macchinine, pupazzetti, niente bambole o passeggini, sí ai trucchi per bambini e fare la cassiera. Per non parlare del suo gioco preferito… I POMPIERI!!!! Travestimenti, il mega camion, il lego… abbiamo letto tantissimi libri su pompieri e autopompe…
Sono innamorata della massima di Montessori “seguite il bambino“.
RICORDATE QUESTA REGOLA RIGUARDO AI GIOCHI:
Se non bisogna usare il pisello non è per maschi. Se bisogna usare il pisello, non è per bambini.
Vestiti per maschi o per femmine?
Suoi giochi è più facile essere flessibili. Ma che ne dite riguardo ai vestiti?
Cosa succederebbe se vostro figlio volesse indossare una gonna? E mettere lo smalto sulle unghie? Mia figlia ha scelto un accappatoio da draghetto e delle ciabatte di Spiderman (perché sono rosse come i pompieri), e per fortuna non è stata per niente giudicata. Purtroppo, quando si parla di vestiti, i maschi sono i più condizionati.
E poi c’entra tanto l’età.
È più semplice non giudicare un bambino di 0-3 che uno di 3-6. Per non parlare della fascia 6-12. Più crescono e più si appesantisce su di loro la non-libertà di scelta a causa del loro sesso.
Sono la prima che amo vedere Mia vestita con quel vestitino che le ho preso IO, con i codini e le scarpine abbinate. Ma sono scelte che ho fatto IO MAMMA in base ai miei gusti. Quando lei mi ribadisce “mamma quello no”, basta, non ci litigo, ognuno deve essere libero di fare le proprie scelte. Ancora di più riguardo una banalità come i vestiti da indossare o il come pettinarsi (o non pettinarsi nel nostro caso) XD
Alla fine se non supera i limiti che riguardino l’igiene, la salute o la sicurezza tento di non intervenire.
Se vi trovate davanti a delle persone giudicanti tentate di rigirare il discorso sul ridere. Per esempio, davanti ad una frase tipo…
“un bambino con lo smalto?! Ma quello è da femmina!” potete rispondere…
“Ma va! non sei informato! Anche i pirati e le rock star hanno su lo smalto e sono maschi. Lo smalto lo mette chi vuole”.
Pian piano troverete il modo.
Combattere il maschilismo per strada. Quello che dicono amici, parenti e passanti…
Quando diventiamo mamme vorremmo creare un mondo perfetto attorno a nostro figlio (secondo il nostro punto di vista). E tutto quello che non rientra nelle nostre scelte ci infastidisce perché siamo più che consapevoli che influenzerà nostro figlio.
Non aprirò ora il capitolo “amici, parenti e altri…” ma vi dirò una cosa riguardo l’educare alla parità: anche se tante cose che dicono o fanno possono non piacerci, potrebbe essere che loro fossero d’accordo con il nostro pensiero, però, come facciamo noi a volte, agiscono inconsciamente.
Se gli mostriamo in modo scherzoso come combattere il maschilismo possiamo trovare degli alleati anziché dei nemici.
Dobbiamo fungere da modello.
È faticoso, ci vuole pazienza, ma provateci.
Quando vostra madre dica “Ma lascia stare i camion, quello è roba da maschi” potete semplicemente rispondere “Ma nonna! Non sei alla moda! Ora i bambini giocano con tutto, una volta era diverso, adesso anche le femmine guidano i camion!”.
Così otterremo 2 cose:
- Nostro figlio avrà 2 esempi, e non solo 1. Quindi, la sua mente non assorbirà soltanto il commento della nonna, ma anche quello che abbiamo ribadito noi.
- Faremo capire a quella persona il nostro punto di vista, ma con tatto. E così facendo magari riusciamo a trascinarlo al nostro mondo di parità.
Educare alla parità con delle Pillole di maschilismo! Fate attenzione!
Questo maschilismo è un po’ dappertutto e da nessuna parte. Bisogna aprire bene gli occhi per non lasciarsi trascinare… perché nascosto o travestito ce lo troviamo ovunque andiamo… E come dicevo, è anche dentro di noi.
Se vogliamo combattere il nemico, prima bisogna individuarlo…
Alcune parole sono maschiliste. Ci avete mai fatto caso?
Vi siete mai accorte che persino le parole sono maschiliste? Su Ultima Voce ho trovato tanti esempi. Alcuni di loro sono:
- Uomo facile –> uno con cui si convive senza grandi casini.
- Donna facile –> prostituta
- Uomo di strada –> uomo tosto
- Donna di strada –> prostituta
- Un toro –> uomo forte
- Una vacca –> prostituta
- Buon uomo –> un uomo buono
- Buona donna –> prostituta
Visto che sono spagnola non mi vengono tanti esempi in Italiano, però meno male, altrimenti potrei dilungarmi troppo. Comunque ve n’accorgerete da sole, nella vostra vita quotidiana. Non odiatele, accettatele e cambiatele. L’odio non è utile.
Bisogna arrabbiarsi “quanto basta” e poi movimento!
L’omosessualità ha del maschilismo intrinseco
Vogliamo parlare di quanto siamo riusciti a normalizzare l’omosessualità? Al maschile però! Vedere 2 ragazzi che si tengono per mano ad alcuni può addirittura svegliare tenerezza. Ma due ragazze? È ancora “strano” per molte persone concepire l’omosessualità femminile. Mi è capitato spesso di sentire “ma tanto se non fanno male a nessuno, bene per loro” riguardo ai maschi. Invece se quelle che convivono sono due donne si sentono bisbigli sottovoce “sai che quelle stanno insieme?”.
Ovviamente, non punto il dito verso gli omosessuali, ancora meno quando una delle persone che più ammiro al mondo lo è.
Il punto che tento di sottolineare è che la normalizzazione dell’omosessualità è più progressista se si parla di uomini, ma non tanto se di mezzo ci siamo le donne.
Vogliamo parlare delle “frasi stereotipate”?
Tutto quello che purtroppo, so che arriverà alle orecchie di mia figlia:
“Non fare il maschiaccio”
“Sembri una principessa”
“Ti ha toccato il sedere? Lascia stare, sono cose da maschi!”
“Le signorine non urlano”
“Le bambine sono dispettose”
“Dovresti essere più femminile”
Spero che il seme femminista che sto piantando in lei, le permetta di sbocciare con forza un giorno. Purtroppo tutte queste frasi (e tante altre) dovremo imparare a digerirle insieme.
Da qua l’importanza che abbiamo noi, genitori, nella gestione da casa, di tutte quelle situazioni in cui non saremo sempre presenti.
Montessori e educare alla parità
Maria Montessori non è solo conosciuta per il suo lavoro con i bambini, ma anche per il suo agire femminista. Una delle prime donne italiane che studiò Medicina grazie al supporto dei suoi genitori, soprattutto di sua madre, Renilde Stoppani, che l’aiutò a coltivare la passione per l’apprendimento e la forza per diventare la donna che voleva essere.
Montessori partecipò al Congresso femminile di Berlino (1896) e quello di Londra (1899). Potete trovare un libro di Maria Montessori sotto il titolo “Per la causa delle donne” (4,66€) che raccoglie 9 testi scritti dalla dottoressa riguardo la sua idea di “donna nuova”. Purtroppo non vi posso dire altro, è ancora nella mia “Wish list” di questo Natale =P
Comunque anche lei, sin da giovane visse il maschilismo in prima persona. Potete trovarne un esempio su The new Inquiry in cui viene raccontato come doveva passare il tempo della ricreazione in disparte quando frequentava l’Istituto tecnico circondata da ragazzi. Per non parlare del figlio che dovete nascondere o altre esperienze che potete leggere nella sua biografia.
Se siete curiose sulle azioni di Montessori riguardo al femminismo vi lascio un bel articolo di Il Giardino dei Libri.
Risorse per Educare alla parità dei sessi nei bambini
Quello di cui abbiamo bisogno a volte, è semplicemente di farci una bella doccia di informazione su un argomento.
A continuazione vi lascio alcune proposte interessanti:
- Leggere il libro Educare al femminismo “Come formare persone libere, sicure di sé, e rispettose degli altri a prescindere dal sesso” di Iria Marañón. Si fa fatica a trovare dei libri che uniscano l’educazione e il femminismo, questo è uno di loro 🙂
- Libri per bambini: esistono albi illustrati e libri per bambini che tentano di sradicare gli stereotipi riguardo ai ruoli di genere. Ve ne parlerò in un altro post ^^
- Storie scaricabili: su Rizzoli Education troverete piccole storie illustrate scaricabili che riguardano la parità di sesso nei bambini. Per esempio:
- FREEDA: Conoscete la Pagina di Facebook FREEDA? La seguo da tanto tempo. Postano dei video di donne moderne che raccontano le loro esperienze o piccoli contributi al femminismo. Tra di loro la famosa Emma Watson, conosciutissima come Hermion Granger nei film di Harry Potter (se siete della mia generazione avrete gli occhi a cuoricino). Comunque, dateci un’occhiata ^^
- Winning woman Institute: associazione che lotta per la parità dei sessi e rilascia una certificazione per le aziende che rispettano la parità a livello lavorativo.
- Un articolo di Focus che racconta come prima dell’agricoltura esisteva la parità tra i sessi. Poi è arrivata la disuguaglianza! Super curioso!
- Associazioni che lottano per la parità di sessi:
- Educare alle differenze: nata nel 2014, realizzano eventi vari 🙂
- ADISPO: collegata sia all’Italia che alla svizzera.
- ASVIS parità di genere: troverete degli articoli, eventi, ecc.
- Rete per la parità: organizzano dei convegni, attività e altro.
- Diritti delle donne: non dimentichiamo da dove parte tutto.
- MIUR: persino il Ministero dell’Istruzione parla della parità di sessi e la prevenzione della violenza di genere nelle sue linee guida.
- Sondaggio riguardante la parità di sessi. Così vedrete un po’ di percentuali.
- PETRA: purtroppo è in spagnolo, ma si tratta di una associazione di madri femministe. Hanno anche pagina Facebook e pubblicano dei contenuti molto interessanti ^^
Spero che vi sia piaciuto il post ^^
Vi invito a leggere altri articoli come: