
08 Mar Mio figlio non mi ascolta!
“Mio figlio non mi ascolta!” “Devo dirgli le cose 1000 volte…” “Ma se lo facciamo tutti i giorni alla stessa ora, è possibile che continui a ribellarsi?” Quante volte ci siamo poste queste domande noi mamme? Giorno dopo giorno… fino all’esaurimento delle nostre forze fisiche e mentali.
E … alt! Io sono in prima fila, posso essere Montessori quanto vuoi ma sono umana e la mia pazienza a volte è alle Hawai mentre io devo restare in Italia!
Comunque sia, parto con una riflessione sul tema “mio figlio non mi ascolta”, poi arriveranno gli spunti pratici (che è quello che sogniamo tutte le mamme). SPOILER! Non ho una bacchetta magica, altrimenti sarei ricca e alle Hawai insieme alla mia pazienza XD quindi non vi aspettate chissà cosa!
Andiamo al sodo…
“Mio figlio non mi ascolta” WELCOME!
Quando sento questa frase, di rimbalzo nella mia mente appare la risposta di papà orso; il quale direbbe “Welcome”!
Già questo ci fa capire una cosa molto semplice… il “problema” non è che “TUO figlio non TI ascolta”, ma che i “nostri figli non ci ascoltano”.
Nel senso, è qualcosa che viviamo tutti i genitori, soprattutto con bambini che si trovano nella fascia 0-6 anni.
Ok, anche dopo “non ascoltano”, ma lo fanno più di quello che credete xD
Quindi se è un “problema di tutti” magari si tratta di qualcosa di normale? naturale? che fa parte della loro crescita?
Un po’ come se tutti i genitori di un neonato di 6 mesi dicessero “ma mio figlio non parla ancora!”… a cui noi risponderemmo “ma dai… ha 6 mesi…”. Solo che quando la questione riguarda il fatto di “Ascoltarci” abbiamo un po’ meno di prospettiva diciamo…
Ma per ché?
CONCLUSIONE 1 – Non è un tuo problema, in generale tutti potremmo dire “mio figlio non ascolta”. Quindi come si dice in spagnolo “mal de muchos consuelo de tontos” cioè, consoliamoci, tanto siamo tutti nella stessa barca.
“Mio figlio non mi ascolta, quanti CAPRICCI!” oppure “Mio figlio non fa quello che voglio io?”
Secondo me la prima frase è un eufemismo della seconda, ma in realtà il punto è quello. Siamo sincere con noi stesse, NOI MAMME vogliamo che i nostri figli facessero quello che NOI VOGLIAMO!
Il 99% è per il loro bene: igiene, sicurezza, salute… pero alla fin fine, se guardiamo la faccenda con obiettività si tratta di una persona (Adulto) che pretende che un’altra (bambino) si sottometta alla sua volontà. Chi è il capriccioso ora?
Scusate, sono stata troppo “hard” XD
Però volevo che fosse chiaro il concetto.
È un male? Secondo me no. Mi sembra naturale che una madre voglia proteggere i figli perché il nostro scopo più profondo è che siano felici, che stiano bene. E per questo ovviamente guardiamo verso la loro igiene, salute, sicurezza… insomma… PURE LE PAPERE LO FANNO, NO?
POI DOMANDONA…
Tu che mi leggi, magari a 30 o 40 anni, ascolti tua madre? XD
(Cacchio, forse il non ascoltare, in generale, è più una questione degli umani che dei bambini… solo che ai bambini riusciamo a metterli sotto perché abbiamo più strumenti per “condurli verso quello che crediamo sia meglio per loro”
CONCLUSIONE 2 – Se quello che si arrabbia è il bambino conta come capriccio. Se quello che mi arrabio sono io “è normale, i bambini fanno esasperare”. La rabbia degli adulti è giustificata, quella dei bambini viene sottolineata come capriccio. Ergo… I “CAPRICCI” DIPENDONO SOLTANTO DALL’ETÀ CRONOLOGICA DI QUELLO CHE SI ARRABBIA
(Potrei aprire una gran parentesi sui capricci. È vero, i bambini si arrabbiano più spesso, ma per bene o per male devono ancora imparare a gestire le proprie emozioni. Stiamo parlando di un essere umano di 3 o 6 anni, in confronto a uno di 30 o 40. Si spera che quello più grandino abbia imparato qualcosa dalla vita in tutti quei anni. Che ne dite? )
Vado fuori di testa quando mio figlio non mi ascolta!
Eccolo qua! Il Fattore emotivo!
È molto più facile CRITICARE LA VICINA che gestire il nostro atteggiamento perché siamo in fiamme!!! Ci viene spontaneo pensare “guarda quella mamma cosa dice al figlio” o “guarda come gestisce il bambino, io non lo farei mai così”
…
E ancora ci viene più facile se quello a farlo è nostro marito. Umani anche loro, ricordiamoci!
Ma poi se noi stesse andiamo fuori testa un po’ ci giustifichiamo pensando “vabeh, ma tanto è da 1 ora che sono paziente con lui… è normale che poi finisca per arrabbiarmi”. Invece non ce n’accorgiamo che siamo nello stesso sacco degli altri.
È facile consigliare una amica sulla gestione del figlio ma quando il problema è nostro, per quanto semplice, non ne usciamo fuori.
Perché?
Facile, perché quando siamo noi i protagonisti non si parla solo di fatti obiettivi, ma si mescolano le emozioni. Che per carità… ci sta! Però teniamo questo fatto presente. Perdiamo un po’ la ragione e anche noi finiamo con la testa tipo Ade!
CONCLUSIONE 3: È più difficile gestire un problema quando ci sei emotivamente dentro. Ciao Ciao razionalità! Welcome pazzia…
(Infatti, da maestra potevo dare tanti “bei consigli”, ma poi sono diventata mamma… e altro ché!)
E ALLORA CHE SI FA????
Ricordiamo le conclusioni che abbiamo raggiunto…
- Mio figlio è normale.
- Mio figlio non fa i capricci. Semplicemente si INC……A di brutto. A volte si butta per terra.
- Anch’io mi INC…….O di brutto tante volte e perdo la razionalità. VORREI BUTTARMI PER TERRA, ma che cavolo! Sono un adulto e non posso più farlo xD
Vi ho già detto che non ho una bacchetta magica. Ho dei trucchetti che mi funzionano spesso (ma non SEMPRE) e poi ho dei momenti in cui potrei usarli ma sono così fuori di testa che non ne ho voglia non ce la posso fare in quel momento. Divento un po’ meno adulta e più bambina. Perché FARE L’ADULTO RESPONSABILE GIORNO E NOTTE È DA ESAURIMENTO!
Come si fa allora?
Visto che mi sono dilungata un po’ continuerò in un altro post per spiegarvi cosa funziona a me per il momento: da una parte lavorare su me stessa e dall’altra lavorare sulla gestione di mia figlia.
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