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Quando togliere il pannolino? Sfinteri, ormoni, indicatori…

” Quando togliere il pannolino? È pronto per lasciarlo? Cos’è il controllo degli sfinteri? DA DOVE INIZIO? Esiste qualche trucco?” Spero sciogliere tutti i vostri dubbi con questo articolo.

Innanzi tutto “NO PANIC!”. Vi assicuro che dopo aver tolto pannolini a tanti bambini durante 5 o 6 anni (facevo l’educatrice) quando arrivò il momento dello spannolinamento di mia figlia l’ansia bussò al portone di casa accompagnata di tutti i dubbi che possa avere una neomamma!

Chissà perché mai… ma è proprio vero quel che dicono… quando il bambino è tuo, tutto cambia colore.

Dopo questo articolo non dimenticate di leggere:

Detto ciò…

Iniziamo!

 

Quando togliere il pannolino. Tutto quello che non sapevi sul CONTROLLO DEGLI SFINTERI

 

Chiedereste a un bebé di 3 mesi di reggersi in piedi e camminare? Non credo. Vi arrabbiereste se non ci riuscisse? Nemmeno per sbaglio.

Giusto?

E se invece di “camminare” chiedessimo al bambino di “non farsi la pipì addosso?”. Beh, stessa cosa, ha 3 mesi, poverino… No? E a uno di 12 mesi? Glielo chiedereste? E se invece di mesi ne avesse 24 o 36? Forse allora saremmo tutti più severi che con quel neonato. Perché ad un certo punto gli adulti decidiamo che “ormai è grande”.

Cosa cambia in un bambino perché sia capace di trattenere la pipì? E soprattutto “QUANDO togliere il pannolino”??? Tutte queste domande diventano più pungenti dopo i 3 o 4 anni.

Chiariamo qualche punto “Clue”…

 

Cosa sono gli sfinteri?

 

Se avete sbirciato qualche articolo su “Come togliere il pannolino“, sicuramente avrete letto che il requisito primordiale che dovrebbe compiere il bambino per essere pronto a questo passaggio è avere la capacità di controllare gli sfinteri.

Ma cosa sono? E come funzionano?

Gli sfinteri sono dei muscoli che si stringono o rilassano permettendo che esca o no l’urina dalla vescica.

Facciamola semplice:

Immaginate un palloncino pieno d’acqua. Se stringete l’estremità da dove si soffia, l’acqua non uscirà. Invece lo farà se rilassate la mano che tiene quella parte del palloncino, giusto? Bene, il palloncino rappresenta la vescica e la nostra mano gli sfinteri.

Ultimo accorgimento: esistono degli sfinteri che controllano la pipì e altri che controllano la cacca. Capito questo punto possiamo buttare in pattumiera la domanda di “Ma perché mio figlio riesce a trattenere la cacca ma non la pipì?” O viceversa.

 

Fattori fisiologici che influiscono nel controllo degli sfinteri

 

Ma questi sfinteri quando è che iniziano a funzionare?

Bene, funzionano sempre. La domanda giusta è “Chi li controlla?” Quando nasce un bambino gli sfinteri sono gestiti da un riflesso della medula spinale. Man mano che cresce si mettono in moto dei meccanismi e nervi cerebrali che riusciranno a far si che quel controllo sia volontario. Quindi finché non funzionano il bambino non potrà controllare ne quando ne dove fare la pipì.

ESATTO…

È INUTILE SPANNOLINARE UN BAMBINO CHE NON È PRONTO! È un po’ come chiedere di camminare ad un cane senza zampe.

Inoltre esiste una fase di transizione in cui a volte il controllo della fuoriuscita della pipì dipende della medula spinale, a volte il cervello. Quindi magari a volte sembrerà che nostro figlio abbia il controllo e a volte no. E per noi non avrà senso, ma come tutto è questione di lasciare a quel piccolo corpicino di crescere al proprio ritmo!

“Allora a che età sarà pronto mio figlio per lasciare il pannolino?” Ognuno segue il proprio ritmo, quindi magari il tuo è pronto a 18 mesi e quello della vicina a 36. Molto spesso i nervi che controllano gli sfinteri (sia quelli della vescica che dell’ano) maturano tra i 2 e i 4 anni.

 

QUANDO TOGLIERE IL PANNOLINO DI NOTTE?

 

Abbiamo parlato degli sfinteri e dei nervi che li controllano. Pero il controllo volontario è qualcosa che avviene di giorno. Durante la notte ci sono altri elementi che contribuiscono al controllo della pipì:

  • L’ormone AVP: durante la notte la vescica produce circa la metà di urina che durante il giorno grazie all’ormone antidiuretico, che permette il riassorbimento dell’acqua.
  • Cicli del sonno: alcuni bambini hanno un sonno così profondo che non riescono a risvegliarsi per fare la pipì, quindi la fanno addosso.
  • La Capacità della vescia: più è piccola e prima si riempirà. Quindi se il bambino beve prima di andare a letto oppure non si scarica, è più probabile che gli scappi addosso oppure si svegli per doverla fare “volontariamente”.

Come vedete la gestione della pipì durante la notte non dipende della volontà del bambino, ma semplicemente da fattori biologici che devono funzionare correttamente. Basta. Quindi come facciamo a sapere che tutti questi elementi siano in moto?

Quando il bambino si sveglia asciutto.

Questo può capitare a 18 mesi, ma anche a 5 anni. Per il controllo notturno della pipì ci possono volere anche 6 anni, senza che questo sia considerato patologico. Se dopo quell’età il bambino ancora non controlla la pipì durante la notte si parla di enuresi.

In Being dry at night is a development skill troverete moltissima informazione.

Un altro dato curioso è che l’età del controllo degli sfinteri è molto spesso ereditaria: di un 75%!

 

Quando togliere il pannolino? INDICATORI da osservare

 

“Ok, mio figlio deve avere il controllo degli sfinteri. Ma come faccio a capirlo?”

In questo momento entrano in gioco le doti di osservazione alla Sherlock Holmes di mamma o papà. Nei bambini “pronti allo spannolinamento” possiamo osservare spesso:

  • Ha il pannolino asciutto durante lunghi periodi (2 o 3 ore)
  • Fa una grande quantità di pipì ogni volta che bagna il pannolino.
  • Si ferma mentre gioca per fare la pipì o la cacca.
  • Avvisa quando sta facendo (o ha appena fatto) pipì o cacca. A volte possono toccarsi il pannolino o chiedere di essere cambiati.
  • Dimostra curiosità per tutto quello che ha a che fare col WC: guarda quando mamma o papà fanno la pipì, chiede dove va la pipì, si guarda spesso le sue parte intime.
  • Alcuni si nascondono per fare i loro bisogni.
  • Fa la cacca sempre allo stesso orario.

Tutto questo può darsi in qualsiasi momento o stagione dell’anno. Quindi dite addio alla frase “il pannolino si toglie d’estate”. Perché se perdete il momento giusto per vostro figlio (mettiamo a gennaio), d’estate farete il triplo di fatica, ormai avrà perso la motivazione.

 

Quando togliere il pannolino? DA DOVE INIZIARE!?

 

Anche tenendo in conto tutte le informazioni sopra sicuramente penserete “Molto bello, ma ora cosa faccio? Cosa devo dire? E se non collabora? Una volta glielo tolgo non si torna mai più indietro?

Per rispondere alle prime domande ho deciso di scrivere un post a parte in modo da poter spiegarmi meglio senza dilungarmi troppo questo articolo.

Vi racconterò come togliere il pannolino con il metodo montessori, del metodo Potty Training e vi darò alcuni consigli pratici che spero vi possano essere di grande aiuto.

 

Si può tornare indietro?

La domanda di un milione di euro! “Ma una volta gli tolgo il pannolino non posso più tornare indietro?”

Chissà quante volte avrò risposto “No” quando facevo l’educatrice dopo essere uscita dall’università. Un disastro… Molto spesso “i professionisti ” non sono così esperti in tutte le aree del proprio lavoro. E purtroppo molto spesso vince il tradizionalismo in molti asilo nido e si finisce schiacciati sulla famosa frase “una volta lo togliamo non si torna più indietro”.

Ora arriva il mio parare personale.

Se mi taglio un dito posso tornare indietro? No, ormai esce il sangue. Pero perché devo continuare a torturare un bambino che non riesce a controllare la pipì perché il suo corpo non ci riesce quando potrei risolvere la situazione rimettendo il pannolino per qualche mese ancora e riprovare più avanti?

Io ho tolto il pannolino a Mia per prima volta a 20 mesi perché non bagnava più il pannolino la notte e poi era super interessata quando tutti facevamo la pipì. Si è fatta 5 pipì addosso in meno di 2 ore. Gliel’ho rimesso e ci ho riprovato a 23 mesi visto che avevo osservato altri indicatori. Ancora pipì addosso.

Finalmente a giugno (6 mesi dopo la prima prova), abbiamo ritentato e in meno di 3 giorni Mia non aveva più il pannolino (e senza nessuna pipì addosso). Allora aveva 26 mesi. Ma l’età non è rilevante.

Quindi…

SÍ, SI PUÒ TORNARE INDIETRO!

Ansi! Si deve! Non è il bambino quello che sbaglia, ma noi che non siamo riusciti a leggere correttamente gli indicatori.

Tenete presente che siamo stati noi a mettere quel pannolino appena sono nati, non credo che “toglierlo in modo forzato” quando riteniamo che “ormai è grande” sia il modo giusto per gestire la situazione.

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E se…

… deve iniziare la scuola ma non riesco a spannolinarlo?

… vuole il pannolino per fare la cacca?

… a scuola fa la pipì nel WC ma a casa non vuole?

Ogni caso è a sé. Per rispondere a tutte queste domande abbiamo tre opzioni: potrei scrivere un libro xD, potete realizzare il mio CORSO SULLO SPANNOLINAMENTO che uscirà appena mia figlia mi permette di finirlo =P oppure mi scrivete le domande sui commenti e tento di risponderle.

 

IL CONSIGLIO “clue”…

Nel titolo del post “Come togliere il pannolino” vi parlavo “del consiglio ‘clue’ “.

Bene, una volta sappiamo tutto quello che vio ho riferito sopra, non manca altro che il “Tip” finale. Il consiglio che spacca =p.

Il mio segreto in qualsiasi cosa che c’entri con Mia è quello di seguire assolutamente il mio istinto da mamma.

Ok, forse non è quello che vi aspettavate.

Ma ragazze, ci sono tanti ma tanti ma tanti pareri opposti da esperti vari… Tua madre ti dirà X, la suocera Y. La tua pediatra de la mutua A, quella privata B e poi scoprirai un mega scienziato che dirà C. Per non parlare della vicina, le mamme degli altri bimbi, quella di famiglia numerosa o il panettiere senza figli.

Montessori diceva sempre “Non seguite me, seguite il bambino“. E io vi dirò lo stesso.

Personalmente sono più che convinta di tutto quello che condivido nel mio blog. Per me, ovviamente, è la cosa più giusta che potrei fare con i miei figli, ed è per quello che lo consiglio. Ma ogni bambino è a sé, ogni situazione ed ogni famiglia deve seguire il proprio percorso. Quindi non questionatevi così tanto se lo fate bene o no, perché non esiste una risposta giusta.

Seguite il vostro cuore di mamma e chiudete le orecchie, perché tutto il resto è rumore. L’informazione è molto utile, ascoltare pareri diversi anche, ma non smettete di ascoltare la persona che conosce di più vostro figlio: voi stesse.

 

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