
04 Feb Scuola bilingue si o no?
Mandare il figlio a una scuola bilingue? Si? No? Pro? Contro? Ho lavorato i vari centri bilingui e vi posso dare il mio punto di vista.
Scuola bilingue? Parliamone…
Appena finita la laurea sono venuta in Italia (sono spagnola) ed ho iniziato (no senza difficoltà) il mio percorso nel mondo dell’educazione. Vi faccio sapere che la mia titolazione mi permette di lavorare con bambini da 0 a 6 anni. Detto ciò…
Quando si parla di “scuola bilingue” VI ASSICURO CHE BISOGNA PRENDERLA CON LE PINZE!
Ora sono tanti i centri che si definiscono “bilingui” ma per molti è puro marketing. Bisogna capire di quanto protagonismo gode la lingua in queste scuole, e non è sempre facile.
Personalmente ho portato a termine varie “giornate di prova” e ho lavorato in diversi asili e nidi bilingui. Vista la mia esperienza vi posso spiegare cosa potete trovare in giro. Farò riferimento alle scuole bilingui inglese-italiano perché sono le più diffuse:
Tipi di scuola bilingue
Scuola bilingue pura
In questo caso vi troverete con una scuola in cui la metà del personale parla italiano, l’altra metà inglese e anche tra le maestre si da uno scambio in diverse lingue.
Questo sarebbe la panacea del bilinguismo. E quasi quasi direi che non esiste, ma non posso parlare visto che non conosco tutte le scuole bilingui italiane.
Tuttavia, in realtà, io ho lavorato per un tempo in questa modalità, solo qualche mese. Per me è quella che ha più senso di tutte. I bambini vivono il bilinguismo appieno, sia verso di loro che tra altre persone.
Scuola bilingue con 1 maestra madrelingua
Ci sono delle scuole che dicono ai genitori “noi abbiamo una persona che parla in inglese ai bambini tutto il tempo”.
I centri più fortunati avranno un madrelingua. Gli altri si accontenteranno di una persona come me. Che ho fatto l’educatrice in inglese CON I BAMBINI (QUESTO ESCLUDE LE MAESTRE CON CUI PARLAVO IN ITALIANO) tutta la giornata.
Vedete il problema?
Si pensa all’inglese verso i bambini però soltanto quello. E poi, com’è capitato a me, a volte la maestra che parla inglese è anche la maestra di riferimento. E secondo voi 15 bambini di 2 anni sono gestibili in una lingua che non conoscono?
Ci sono passata troppe volte. È uno sforzo inutile. Alla fine si perde la relazione con i bambini oppure si perde l’inglese per poter gestire certi momenti.
Preferite che la maestra parli inglese tutto il tempo? Anche se vostro figlio piange disperato e non capisce cosa gli viene detto? Io in quelle situazioni passavo all’italiano. Ma vi assicuro che in una scuola quelle situazioni si danno quasi tutto il giorno… perché i bambini stanno imparando ad interagire.
E poi…
In una vera “full immersion” il bambino sentirebbe l’inglese per strada, dai bambini, dalla famiglia e imparerebbe, ma solo dalla maestra? Il bambino non capisce, non si sente sicuro con quella persona. Non ho ancora trovato il senso. Secondo me si perde molto di più a livello relazionale e pedagogico di quello che si guadagna. Alla fine io ho imparato l’inglese da grande e con 2 mesi all’estero ero super fluente.
Quindi, fatto così a metà… è veramente necessario?
Lo lascio lì… in queste scuole manca l’onestà.
Scuola bilingue con dei laboratori in inglese
Cioè, ci sono delle scuole che offrono soltanto dei momenti in inglese. Magari 1 ora alla settimana. A volte realizzate da un esterno freelance, altre da un esperto che segue un programma per insegnare inglese ai bambini, altre per una maestra che non parla tutto il tempo in inglese ma lavora solo sulla memorizzazione di certe parole.
Ci può essere anche una educatrice che faccia tutto questo e che in più sia maestra di riferimento.
E anche questo ruolo l’ho svolto.
Francamente mi sembra un approccio ONESTO. Non è bilinguismo, ma ci sono dei momenti in inglese e basta. I bambini possono godersi le attività senza paure, più sereni. E così costruire una connotazione positiva verso questa lingua.
Ovviamente non usciranno da li parlando un inglese avanzato, ma credete che quelli nella situazione precedente si?
Ora non ricordo bene dov’è l’ho trovato. Ma uno studio conferma che i bambini imparano di più tra di loro che dagli adulti a livello linguistico. Per cui sarebbe più interessante avere 1 solo bambino inglese in classe che una maestra.
Scuola bilingue “a momenti”
Sono capitata una settimana in uno di questi centri. Il bilinguismo era molto “friendly” un po’ come quando impari a parlucchiare in vacanza. C’erano canzoni in inglese, qualche attività, qualche libro… insomma un po’ di stimoli in lingua straniera quando capitava, qua e là.
La titolare sosteneva che per lei quello era un modo naturale per impararlo. E vi dirò… mi sembra anche lei ONESTA. I bambini si divertivano e l’inglese era visto e vissuto con positività, che penso sia quello che dovremmo raggiungere.
Come scegliere la scuola bilingue giusta
Dal mio punto di vista, come genitori dobbiamo farci qualche domanda…
- Qual’è il mio vero obiettivo? Che parli inglese benissimo?
- Che impari qualche parola?
- Che capisca la lingua e basta?
- Oppure non ci interessa l’inglese?
- Abbiamo delle priorità sopra il bilinguismo?
Come avete visto le scuole bilingui in cui si lavora la lingua veramente bene sono pochissime, se esistono. A questo punto se il mio obiettivo fosse veramente l’inglese sceglierei una altra realtà. Magari una scuola 100% inglese. Oppure considererei una ragazza alla pari, una babysitter madrelingua inglese…
Vi lascio un post molto utile: Inglese per bambini a casa! +20 IDEE! in modo che ci possiate lavorare voi a casa beatamente.
Credo che tutto questo sarebbe più utile che questo tipo di bilinguismo fatto a metà.
Se mi sta bene che impari qualche parola andrà bene qualsiasi. MA TANTO le parole che potrà imparare da 0-3 sono le stesse che ho imparato io quando ho iniziato a studiare inglese a 8 anni: colori, numeri… secondo voi non lo impareranno? È così necessario il bilinguismo allora?
Personalmente avrei altre priorità. E ve lo dice una che parla 5 lingue.
Sono certa che imparare inglese da piccoli sia un grande aiuto. Ma se fatto bene. Perché imporre l’inglese per farglielo odiare è molto più controproducente che ignorare proprio le lingue straniere.
L’importante è che amino imparare nuove lingue, che siano curiosi, non quanto riescano ad imparare veramente.
Potreste trovare interessante l’articolo di E. Cassesse Come valutare e scegliere una scuola bilingue.
E ora vi lascio riflettere, se avete delle domande ricordate che la mia mail è unamammamontessori@gmail.com mi farà più che piacere rispondervi.
Al prossimo post!
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