Secondo figlio. Come si fa a sopravvivere? - Educare Dolcemente
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Secondo figlio. Come si fa a sopravvivere?

Dicono spesso che con un secondo figlio il lavoro non si duplica ma si triplica! Come si fa a sopravvivere? E a gestire un neonato con un bambino super richiedente di 3 anni o meno a casa? Oggi, dopo 1 mese di maternità bis, vi racconto come abbiamo fatto dal giorno uno per gestire tutto quanto!

 

Prepararsi al secondo figlio

 

La gestione di entrambi bambini non inizia dal parto in poi… ma prima!

Sta per arrivare qualcuno in famiglia che stravolgerà la vita di tutti. Non saremo mai più in 3, ma 4! Dopo questa riflessione, soprattuto da figlia unica, per me è stato importantissimo preparare Mia sia al parto che ai 3 giorni di degenza e al “dopo”.

Riguardo a tutto questo ve ne ho parlato sul post Arrivo di un fratellino. Preparando il primogenito!. Abbiamo fatto di tutto per evitare la gelosia e per ora potrei dire che ci siamo riusciti.

O per lo meno, ad evitare quella gelosia accompagnata di rabbia. È vero che Mia ha tentato di pesarsi nella bilancia del fratello, di mettersi nel suo bagnetto e viene spesso sul lettone.

Ma…

Questa gelosia è sana, dal mio punto di vista. Naturale. La nostra fortuna per il momento è che ama suo fratello dal giorno 1! Lo bacia, lo cerca e lo protegge.

 

Trucchetti per gestire l’arrivo del secondo figlio

 

Il problema con il secondo genito non è tanto la gestione di uno o dell’altro, ma la loro gestione INSIEME quando uno di loro ha dei bisogno che devono essere risolti ipso facto!

Che OVVIETÀ! xD

Su internet troverete tanti spunti su come gestire l’arrivo di un secondo figlio, io vi dico cos’ha funzionato a casa nostra:

 

Tante attenzioni ma senza esagerare!

 

Quando ho chiesto hai parenti di non restare attenzioni a Mia hanno iniziato a stargli dietro ma anche più del solito. Noi lo abbiamo fatto con naturalità. Quindi, sempre che il piccolo non avesse bisogno di noi si giocava, parlava o guardava solo Mia.

 

Momenti speciali con il secondo figlio tenuti in segreto.

 

All’inizio ci siamo tenuti per noi i momenti di amore profondo in cui ci si guardava negli occhi con Alex e gli si parlava in modalità “rimbambimento totale”. In modo graduale sono arrivati anche davanti a Mia. Ovviamente non nasconderemo il nostro amore per lui. Però lei lo ha vissuto come una transizione, non come un prima e un dopo.

 

Momenti in esclusiva con la sorella maggiore.

 

Cioè, ho sempre tentato di passare del tempo in cui c’eravamo soltanto io e Mia, senza Alex vicino. Finché c’erano qua i mei è stato più facile, poi la gestione è diventata più complessa e ovviamente lei ha iniziato a volere di più la mamma. Ma niente di tragico.

 

Parola d’ordine “coinvolgimento“.

 

Lo dicono tutti, e funziona. Ma funziona ancora di più se è la sorella maggiore a chiedere di aiutare: nel cambio pannolino, nel bagnetto… Mia gli puliva addirittura il cordone ombelicale. E ovviamente al povero è già caduto qualche pupazzo addosso con troppa poca delicatezza. Ma non ho fatto troppo la “mamma apprensiva”. Se Mia lo faceva con buone intenzioni tentavo di lasciare passare tanti dei suoi gesti. Così ho evitato tanti “NO” tra lei e il fratello.

 

Rutina con un neonato? Con il secondo figlio si può!

 

Sí sí è possibilissima e utilissima!!!! Dal primo giorno abbiamo tentato di non sconvolgere la solita rutina di Mia. Ovviamente un po’ ne ha risentito riguardo agli orari, ma ci siamo ripresi in frettissima. Anzi. Alle 21.00 tutti a letto (io inclusa XD). Appena Alex si addormentava la sera lo mettevo già a letto.

 

La mamma a nanna alle 21.00 con tutti e due.

 

Così sono riuscita a sopravvivere al sonno. Con il secondo figlio non vale più la frase “dormi quando lui dorma” perché ne hai un altro sveglio XD Per cui ho applicato quelle parole la sera alle 21.00 (io che andavo a letto all’una!).

 

Da non sottovalutare il post parto.

 

In molte culture le donne vengono curate dal villaggio nel primo mese dopo il parto. La si lascia con il bambino e le altre donne curano la casa o i fratelli. Nella nostra cultura, invece, siamo tutti pazzi e una neo-mamma deve fare tutto… casa, neonato, riprendere il fisico…

Io non mi posso assolutamente lamentare. Ma nemmeno una virgola.

Ho avuto i miei 24 ore a casa per 10 giorni. Questo ovviamente perché vivono a Barcellona e non possono fare avanti indietro XD

I miei suoceri sono mega disponibili, sia riguardo le faccende di casa sia per curare Mia o qualsiasi altro bisogno (portarmi in ospedale o altro). Reperibili 24 ore 7 giorni a settimane. Ho vinto la lotto sí.

Papà orso fa tutto a casa se serve. Cucina, pulisce, stira. In realtà questo sarebbe la cosa giusta ma purtroppo non è così scontato e il mondo è ancora troppo stereotipato finché non arrivate a casa mia ^^

Ho ringraziato tanto a tutti perché da questo parto ne sono uscita veramente debole. Con la prima non mi era successo. Non riuscivo quasi a camminare. Poi dovevo gestire anche i punti, neonato e attenzioni verso Mia… Meno male che il mio villaggio è stato da Premio Nobel!

 

E questo è tutto quanto! Spero che vi serva come spunto per una neo-maternità serena  e bellissima ^^

 

Se avete domande o suggerimenti non dimenticate di lasciarli nei commenti 🙂

Vi consiglio di leggere anche:

Agitazione da allattamento. Come l’ho vissuta.

Posizione del feto con il Belly Mapping!

Routine bambini. Secondo la disciplina positiva

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